Coltivazione diretta e proprietà

    Domanda

    Sono coltivatore diretto comproprietario  al 50% di un fondo agricolo, il restante 50% di proprietà indivisa  è  di tre persone  non coltivatori  i quali  hanno avuto per successione la proprietà.

    E' legittimo che essi pretendano un possesso del 50% del bene, senza intenzione di coltivarlo direttamente, e addirittura si sentano in diritto di dare in affitto a terzi senza autorizzazione e senza comunicarne le condizioni, a me, coinvolgendomi quindi, in un contratto di cui nemmeno sono a conoscenza? Non esiste una sorta di prelazione del comproprietario coltivatore diretto ad aspirare alla coltivazione dell'intera proprietà fin quando essa non sarà divisa? E quali sono i criteri di adozione affinchè una proprietà si possa dichiarare non comodamente divisibile?

    Un altro quesito di altra natura: quale è la percentuale di iva da versare su quella incassata per le attività connesse agricole svolte dal coltivatore stesso con mezzi propri?

    Questo contenuto è riservato agli abbonati alle riviste Edagricole. Abbonati

    Sei abbonato a Terra e Vita o ad una delle altre riviste Edagricole e hai già effettuato l’accesso al sito?
    Fai per accedere a questo articolo e a tutti i contenuti a te riservati.

    Sei abbonato ad una delle riviste Edagricole ma non hai mai effettuato l’accesso al sito?
    Registrati qui con la stessa e-mail utilizzata per la sottoscrizione del tuo abbonamento.
    Entro 24 ore verrai abilitato automaticamente alla consultazione dell’articolo e di tutti i contenuti riservati agli abbonati.

    Per qualsiasi problema scrivi a abbonamenti@newbusinessmedia.it

    <p>Sono coltivatore diretto comproprietario  al 50% di un fondo agricolo, il restante 50% di proprietà indivisa  è  di tre persone  non coltivatori  i quali  hanno avuto per successione la proprietà. <br /><br />E' legittimo che essi pretendano un possesso del 50% del bene, senza intenzione di coltivarlo direttamente, e addirittura si sentano in diritto di dare in affitto a terzi senza autorizzazione e senza comunicarne le condizioni, a me, coinvolgendomi quindi, in un contratto di cui nemmeno sono a conoscenza? Non esiste una sorta di prelazione del comproprietario coltivatore diretto ad aspirare alla coltivazione dell'intera proprietà fin quando essa non sarà divisa? E quali sono i criteri di adozione affinchè una proprietà si possa dichiarare non comodamente divisibile?<br /><br />Un altro quesito di altra natura: quale è la percentuale di iva da versare su quella incassata per le attività connesse agricole svolte dal coltivatore stesso con mezzi propri?</p>

    Coltivazione diretta e proprietà
    - Ultima modifica: 2009-09-08T00:00:00+02:00
    da Daniele Gualdi
    Coltivazione diretta e proprietà - Ultima modifica: 2009-09-08T00:00:00+02:00 da Daniele Gualdi

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento
    Per favore inserisci il tuo nome