Domanda
Si parla molto sui vari media che l’Imu sui terreni agricoli è stata tolta dal 2016, però da una verifica fatta dal commercialista apprendo con dispiacere che nel no- stro caso dobbiamo comunque pagarla in quanto l’attività di mio padre, di cui io sono collaboratore familiare, non superando le 104 giornate lavorative, non prevede l’obbligo del pagamento dei contributi Inps, pertanto non siamo inquadrati come coltivatori diretti o come Iap e pertanto tenuti al pagamento dell’Imu.
Volevo far presente il mio forte dispiacere in merito, visto che l’attività di mio padre è l’unica che svolge, paga l’iscrizione alla camera di commercio, abbiamo regolare p. Iva, pertanto siamo parte attiva per il settore agricolo, non è che ci limitiamo a farla lavorare per intero al terzista o darla in affitto, percepiamo la Pac (già quest’ultima ridotta) e coltiviamo seminativi e vigneto in modo mirato, rispettoso delle norme vi- genti e dell’ambiente, e nonostante il fatto che non superiamo le 104 ore lavorative l’anno, abbiamo le stesse spese fisse che hanno altri agricoltori (tenuta contabilità, domande gasolio agevolato, domanda Pac, ecc.). Chi ha creato questa norma è a conoscenza di questa disparità di trattamento fra agricoltori?
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