Partita Iva, basta la variazione se l'erede prosegue l'attivita

    Seguita al più presto dalla presentazione della denuncia di successione

    Domanda

    Nel 2003 è venuto a mancare mio marito, agronomo, insegnante e conduttore di un’azienda agricola di sua proprietà con produzione di clementine, arance naveline e ulivi, in qualità di imprenditore agricolo a titolo non principale. Siamo rimasti, del tutto inesperti alla conduzione dell’azienda, io, mia figlia e mio figlio, che pur diplomato in un istituto tecnico agrario, studente universitario di Scienze e tecnologie alimentari, non si era mai occupato dell’azienda. Per un consiglio, che poi alla luce di una vostra risposta ad un quesito non mio, ho considerato sbagliato, abbiamo oltre che chiuso la partita Iva di mio marito, cancellato l’azienda dal registro delle imprese della Camera di Commercio, pur essendo l’azienda in piena produzione anche se in piena crisi. Abbiamo sbagliato? Poteva subentrare mio figlio avendo tutte le qualifiche e i requisiti necessari?

    Comunque oggi forse quella potrebbe essere utile. Infatti in Calabria ci è stato detto è uscito il bando per il primo insediamento dei giovani in agricoltura, di cui vorrebbe usufruire mio figlio che sta per completare gli studi universitari. Intanto io e mia figlia abbiamo dato in affitto, regolarmente registrato, per 10 anni le nostre quote di proprietà.  Ora mio figlio vorrebbe ricostituire l’azienda e condurla in qualità di Iap. Dovrebbe presentare la domanda per il premio di primo insediamento e presentare un progetto di miglioramento fondiario. L’azienda è formata da alcuni appezzamenti di terreno situati in località diverse dello stesso comune.
     
    Ora mentre il terreno coltivato a clementine risulta nel piano regolatore terreno agricolo, l’altro, situato vicino al litorale, ha come destinazione d’uso verde privato per attrezzature sportive ma da noi è sempre stato utilizzato come terreno agricolo essendo coltivato ad arance e ulivi. In quest’ultimo terreno c’è anche un fabbricato rurale che, a piano terra, è costituito da magazzini per la conservazione degli attrezzi agricoli e, al piano rialzato, ha dei locali ad uso abitativo, che mio marito utilizzava saltuariamente quando era necessaria la permanenza in azienda per brevi periodi.  Ora io vorrei sapere, considerando l’uso agricolo del terreno predominante sulla sua destinazione, è possibile presentare un progetto di ristrutturazione del fabbricato rurale allo scopo di insediarvi un minifrantoio e altri macchinari per conserve alimentari nel piano terra, pur conservando l’uso abitativo del piano rialzato volendo mio figlio dedicarsi alla trasformazione dei prodotti nostri e anche acquistati da altri?

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    <p>Nel 2003 è venuto a mancare mio marito, agronomo, insegnante e conduttore di un’azienda agricola di sua proprietà con produzione di clementine, arance naveline e ulivi, in qualità di imprenditore agricolo a titolo non principale. Siamo rimasti, del tutto inesperti alla conduzione dell’azienda, io, mia figlia e mio figlio, che pur diplomato in un istituto tecnico agrario, studente universitario di Scienze e tecnologie alimentari, non si era mai occupato dell’azienda. Per un consiglio, che poi alla luce di una vostra risposta ad un quesito non mio, ho considerato sbagliato, abbiamo oltre che chiuso la partita Iva di mio marito, cancellato l’azienda dal registro delle imprese della Camera di Commercio, pur essendo l’azienda in piena produzione anche se in piena crisi. Abbiamo sbagliato? Poteva subentrare mio figlio avendo tutte le qualifiche e i requisiti necessari? <br /><br />Comunque oggi forse quella potrebbe essere utile. Infatti in Calabria ci è stato detto è uscito il bando per il primo insediamento dei giovani in agricoltura, di cui vorrebbe usufruire mio figlio che sta per completare gli studi universitari. Intanto io e mia figlia abbiamo dato in affitto, regolarmente registrato, per 10 anni le nostre quote di proprietà.  Ora mio figlio vorrebbe ricostituire l’azienda e condurla in qualità di Iap. Dovrebbe presentare la domanda per il premio di primo insediamento e presentare un progetto di miglioramento fondiario. L’azienda è formata da alcuni appezzamenti di terreno situati in località diverse dello stesso comune.<br /> <br />Ora mentre il terreno coltivato a clementine risulta nel piano regolatore terreno agricolo, l’altro, situato vicino al litorale, ha come destinazione d’uso verde privato per attrezzature sportive ma da noi è sempre stato utilizzato come terreno agricolo essendo coltivato ad arance e ulivi. In quest’ultimo terreno c’è anche un fabbricato rurale che, a piano terra, è costituito da magazzini per la conservazione degli attrezzi agricoli e, al piano rialzato, ha dei locali ad uso abitativo, che mio marito utilizzava saltuariamente quando era necessaria la permanenza in azienda per brevi periodi.  Ora io vorrei sapere, considerando l’uso agricolo del terreno predominante sulla sua destinazione, è possibile presentare un progetto di ristrutturazione del fabbricato rurale allo scopo di insediarvi un minifrantoio e altri macchinari per conserve alimentari nel piano terra, pur conservando l’uso abitativo del piano rialzato volendo mio figlio dedicarsi alla trasformazione dei prodotti nostri e anche acquistati da altri?</p>

    Partita Iva, basta la variazione se l'erede prosegue l'attivita
    - Ultima modifica: 2009-05-08T00:00:00+02:00
    da Daniele Gualdi
    Partita Iva, basta la variazione se l'erede prosegue l'attivita - Ultima modifica: 2009-05-08T00:00:00+02:00 da Daniele Gualdi

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