Domanda
Ai sensi dell’art. 476 del Codice Civile l’avere resistito nel giudizio volto alla dichiarazione di falsità del testamento olografo che mi istituiva erede, costituisce accettazione tacita di eredità? La causa poi è stata da me vinta (sono sempre stato in possesso dei beni) e passata in cosa giudicata, ma è durata 28 anni. Adesso, cioè solo all’esito positivo del giudizio su chi fosse l’erede, ho instaurato una causa per risoluzione di una precedente donazione modale del de cuius per grave inadempimento della donataria, donataria che si è difesa asserendo una intervenuta prescrizione riconosciuta dal Tribunale che ha dichiarato la prescrizione dell’azione di risoluzione della donazione; nella fattispecie, si chiede se siamo davvero in presenza di accettazione tacita dell’eredità, oppure ricorrendo in appello posso ribaltare il giudizio di 1° grado, anche perché sussiste il grave inadempimento da 28 anni ad oggi, richiesto già dallo stesso de cuius prima di morire, ma il relativo giudizio cadde per inattività, cioè venne cancellato dal ruolo, a causa della mia erronea convinzione di non poter stare in giudizio perdurando le cause per stabilire chi fosse l’erede.
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<p>Ai sensi dell’art. 476 del Codice Civile l’avere resistito nel giudizio volto alla dichiarazione di falsità del testamento olografo che mi istituiva erede, costituisce accettazione tacita di eredità? La causa poi è stata da me vinta (sono sempre stato in possesso dei beni) e passata in cosa giudicata, ma è durata 28 anni. Adesso, cioè solo all’esito positivo del giudizio su chi fosse l’erede, ho instaurato una causa per risoluzione di una precedente donazione modale del de cuius per grave inadempimento della donataria, donataria che si è difesa asserendo una intervenuta prescrizione riconosciuta dal Tribunale che ha dichiarato la prescrizione dell’azione di risoluzione della donazione; nella fattispecie, si chiede se siamo davvero in presenza di accettazione tacita dell’eredità, oppure ricorrendo in appello posso ribaltare il giudizio di 1° grado, anche perché sussiste il grave inadempimento da 28 anni ad oggi, richiesto già dallo stesso de cuius prima di morire, ma il relativo giudizio cadde per inattività, cioè venne cancellato dal ruolo, a causa della mia erronea convinzione di non poter stare in giudizio perdurando le cause per stabilire chi fosse l’erede.</p>